VIVIANA HUTTER || AUTHOR | CREATIVE EDUCATOR | STORYTELLER
  • HOME
  • ABOUT ME
    • GOOGLE AND ME
    • PROJECTS
  • EDUCATION
    • LA SCUOLA CREATIVA
    • CORSI E LAB >
      • CORSO DI SCRITTURA CREATIVA ONLINE
  • BOOKS
  • CONTACTS
  • NEWS
  • DOWNLOAD

annuari che passione

6/7/2016

0 Comments

 
Picture
Creato il primo per me e poi ripetuta l'operazione per mamme e docenti dei miei bambini, gli annuari di fine anno scolastico stanno avendo grande successo! Quale modo migliore di conservare i ricordi di attività e momenti che volano via troppo velocemente? I bambini li adoreranno e per i docenti è un portfolio di ciò che è stato svolto in classe.
0 Comments

LA MAMMA NON è SOLO UNA DONNA. è MOLTO DI PIù.

10/5/2015

0 Comments

 
Picture
"Mamma, ma anche papà mi ha nato". Siamo svegli da poco, è la festa della mamma e Tommy fa sempre l'avvocato del diavolo, chiede, pensa, riflette, esprime i suoi pensieri. Come qualche giorno fa, mentre camminavamo per la strada, ha sentito "What a wonderful world" suonata da un sax e mi ha chiesto: "Ma è Dio che suona questa musica?". Non so chi gli abbia parlato di Dio, ma ho capito che era il suo modo di esprimere il piacere nell'ascoltare quelle note.

Sì, amore mio, anche papà "ti ha nato", ma io ti ho portato dentro di me per 9 lunghissimi, intensi e spesso faticosi mesi. E così anche per il tuo fratellino, desiderato da tutti e amato allo stesso modo. E non è una storia da poco, è tanto, tantissimo. Ti sentivo muovere, crescere, sentivo il tuo cuoricino, ti ho visto avere il singhiozzo e muoverti. E ancora non conoscevi cosa ci fosse fuori dalla mia pancia.

No, non critico chi sceglie di non avere figli, una donna è donna comunque e sempre. Anzi, spesso di più: più sexy, più curata, più libera, più disponibile verso se stessa. Mentre una mamma ha passato notti insonni per anni e ha spesso i capelli arruffati, deve avere unghie corte altrimenti graffia i suoi bimbi, ha smesso di voler portare scarpe alte per rincorrere ed essere pronta a intervenire, prova ogni tanto a truccarsi anche se per la maggior parte delle volte si dimentica di guardarsi allo specchio, non riesce a mettere via del tutto i chili delle gravidanze e si esercita solo in casa a fare su e giù per le scale, vede per lo più cartoni animati e film della Disney, ha dimenticato cosa vuol dire scegliere senza pensare troppo alle conseguenze.

Perché la mamma non è solo una donna arruffata, con maglie macchiate e scarpe basse, è soprattutto una donna che ha messo al mondo un essere umano, che ha provato cosa vuol dire il dolore e la gioia di dare la vita, che ha preso su di sé la responsabilità di questa nuova vita, ha allattato e nutrito, ha amato indissolubilmente e con pazienza ha aiutato, curato, consolato, spesso sopportato. E continua a farlo tutta la sua vita.

È una donna con mille pensieri, il lavoro, la casa, i figli, la coppia, se stessa. Ma forse, a volte, il pensiero di se stessa sfuma tra gli altri. Ed è la persona che certamente si ucciderebbe per i suoi figli, che vorrebbe fare da scudo alle sofferenze e alle delusioni della vita per coloro che ha messo al mondo. È una persona che ha il potere di creare, una sorta di semi-dea della pazienza e della sopportazione, un'eroina della cucina acrobatica e della lettura di storie della buona notte, nonostante la stanchezza e il sonno che incombe.

Una mamma non è solo una donna. È molto di più.
 




 




0 Comments

5 BUONI MOTIVI PER ESSERE DOLCI CON LA PROPRIA MOGLIE

22/2/2015

0 Comments

 
Immagine
Poche cose mi fanno arrabbiare davvero. Una di queste è la presunzione, insieme alla stupida ignoranza. Dopo aver letto un articolo - firmato da un uomo (oltretutto su un canale della DeAgostini - ma non leggono cosa pubblicano?) , voglio rispondere direttamente, perché mi ha fatto D-A-V-V-E-R-O incaxxare.
Iniziando dal principio che gli uomini e le donne hanno diversi obiettivi, ma ci si convive, per amore col tempo si impara a gestire se stesse e loro, senza scontentare nessuno, cercando di essere comprensive, nonostante tutto.

Ma ritorno all'articolo. Si chiama "5 buoni motivi per fare l'amore col proprio marito ogni notte". E già dal titolo si capisce tutto. Il bello è che colui che ha scritto questo gran pezzo di giornalismo online scrive Amore con la A maiuscola. Come se volesse un po' scusarsi delle idiozie che si andranno a leggere qualche rigo dopo.

Dopo un'introduzione che farebbe deprimere anche il più felice dei mariti, che si troverebbe scontento in un attimo, al pensiero che la propria esistenza non è pervasa dal sesso quotidiano, il Grande Giornalista scrive questo:

"Ecco quindi che tocca anche alla compagna, alla brava moglie, cercare di cambiare le cose, di rimettere il rapporto sui giusti binari, in modo da ritrovare quella intimità e quella complicità perdute. Per prima cosa è necessario accogliere il proprio partner con allegria, senza assillarlo con altri problemi che potrebbero invece essere affrontati in un secondo momento. Tornare a casa e trovare un ambiente che si potrebbe definire ostile, è quanto di più stressante e deprimente che ci possa essere. Quindi, prima di essere delle compagne di vita, è necessario vestire gli abiti delle amanti. Entrambi ne trarranno giovamento."

Prima di tutto il concetto della "brava moglie" riporta a tempi antichi, alla storia dei nostri nonni e bisnonni, ai bei film degli anni Cinquanta, o anche al periodo in cui le donne ancora non avevano diritti di votare.

Grande Signore che hai scritto questa meraviglia, oggi anche le donne tornano a casa, con i problemi del lavoro in testa, le delusioni di una giornata, i pensieri di quello che dovranno affrontare il giorno dopo. Piccolo Uomo Ignorante, se tu sapessi com'è difficile e impegnativa anche la vita delle mamme che fanno le mamme e delle casalinghe che si occupano di tutto, potresti sapere che la sera, o la mattina, o il pomeriggio, a qualunque ora voi uomini torniate a casa, il primo pensiero non è NON STRESSARLO E ANDIAMO A FARE L'AMORE, ma è METTILO AL CORRENTE DELLE NOVITA' A SCUOLA DI UN BIMBO, DELLA MALATTIA DELL'ALTRO BIMBO, DELLE BOLLETTE ARRIVATE E DI QUELLE DA PAGARE, DELLE VACANZE DA PRENOTARE IN ANTICIPO...di solo una parte delle cose che tu hai vissuto in una lunga giornata, evitando di raccontare le cose peggiori.

L'articolo continua così: 
"Se si desidera avere le attenzioni del proprio compagno, quelle attenzioni che portano alla camera da letto, è necessario trattarlo bene, farlo sentire importante, desiderato, quindi niente lamentele, come detto in precedenza, ma un caldo abbraccio che lasci intendere che si tratta solo di un antipasto."

NIENTE LAMENTELE?!?!?! E noi invece non vogliamo sentirci importanti, coccolate, corteggiate? Queste lamentele di cui tu parli, brutto cretino, magari sono quelle che vogliono far capire all'uomo che per noi non è un buon momento, quello, per infilarci sotto le coperte o farci travolgere dalla passione sopra la lavatrice.
 
E in conclusione dice che "la vita è fatta di tante cose, belle e brutte. Le cose brutte sono sempre tra i piedi e non si fanno mai attendere". Infatti, tu sei una di queste, Piccolo Uomo.

Ora faccio io la mia lista:
i 5 buoni motivi per cui essere dolci con la propria moglie:

1. perché ci sentiamo importanti e amate, e questa è la nostra benzina quotidiana;

2. perché una carezza o un bacio dato con tenerezza, senza nessun altro scopo, ti danno l'energia e la forza per arrivare a sera tardi e ritrovarci anche nel letto;

3. perché, dopo una giornata passata dietro ai bambini, o all'inizio della giornata prima che i bambini si sveglino, prima di dover dare il via all'ennesimo giorno uguale a tutti gli altri, ci fanno sentire belle, nonostante i capelli arruffati e il pigiamone di pile;

4. perché quando non si parla per un po', fa bene capire che l'altro ti ama, nonostante la rabbia, un brutto carattere, le incomprensioni, i litigi normali di una coppia;

5. perché una sorpresa, un regalo, un fiore, uno sguardo tenero, una mano stretta, un lungo abbraccio fanno passare tutti i dolori e i malumori. E se volete concludere bene la giornata, questo è il primo passo.

0 Comments

Non è tutt'oro quel che luccica. Ma qualcosa si.

20/2/2015

0 Comments

 
Immagine
Sono le brutte esperienze a fregarci. Dopo sembra tutto più cupo, le persone ci sembrano tutte furbe e pronte a fregarci, si cammina con la borsa stretta al petto come se si attraversasse la strada più malfamata della città. 
Mi sono sentita svuotata, disamorata al mio lavoro e, ovviamente delusa da me, da tutto e da tutti. Ancora lo sono, ma queste belle giornate pre-primaverili mi danno la forza e l'energia per guardare già avanti, al dopo, a quando tutto avrà il suo senso.

In tutto questo è nato un percorso di liberazione, come supporto di un altro percorso ancora più grande. E la persona che mi ha dato questa possbilità non poteva che essere Rosy, amica/sorella/compagna/socia nella gioia e nel grande dolore di questi anni.

Ne sta nascendo qualcosa di grande e bello e questo mi rende felicissima! La prima tappa è il corso GRATUITO online di scrapbook (Scrap Academy) con il progetto del Book of Me ma stiamo lavorando freneticamente perché tutto il progetto nasca presto e nel migliore dei modi!

In pratica io sono Community Manager dei gruppi FB che contano già centinaia di persone, donne creative, scrapper. Ma sono anche Digital PR del progetto e Graphic Designer di tutto il materiale/freebie scaricabile dal sito e da Facebook...che grande sensazione! Tiè!
0 Comments

#CharlieHebdo: inutile condannare l'Islam

10/1/2015

0 Comments

 
Immagine
Quanti secondi ci sono voluti per condannare involontariamente i musulmani in toto, dopo la strage del #CharlieHebdo, la fuga dei fratelli rifugiatisi in una tipografia e la contemporanea irruzione nel market Kosher di Parigi? Pochissimi, forse. Perché inconsciamente vogliamo condannare senza riserve una religione che molti di noi non conoscono per niente, ma che è vista come la religione dei cattivi, dei terroristi, di quelli che uccidono i bambini senza pietà. Ovviamente, a questo punto, gongolano le Leghe di tutto il mondo, quelli che incitano all'odio e al razzismo, quelli che "rimandiamoli a casa", "non li vogliamo qui", "guadagnano più di noi". 


Io so poco dell'Islam, ho letto molti libri, eppure è un mondo complesso, so solo che la loro cultura millenaria è affascinante e meravigliosa, so che tutti i signori che armano i Paesi islamici sono quelli che tornano a casa e gridano al sopruso se i musulmani vogliono professare la loro religione in estrema tranquillità, diventano cittadini europei, chiedono pasti speciali per i loro bimbi nelle scuole, "perché qui siamo cattolici e vogliamo le croci nelle classi". 


Certo c'è sempre il risvolto della medaglia: quelle moschee sono diventate spesso un luogo di incontro dove gentaglia senza scrupolo si è messa a cospirare, a organizzare stragi, a inneggiare alla violenza estrema. Non sono uomini, né musulmani, quelli sono bestie, senza nessun rispetto per la vita, quelli che uccidono centinaia di bambini a sangue freddo, che tengono in ostaggio un neonato, che ammazzano uomini come si ammazzano le mosche. 

Non condanno l'Islam, condanno la violenza, a prescindere dalla religione, dalla provenienza, dalla nazionalità. Inutile dire che con la pace si risolve poco, ma con la guerra non si è risolto nulla, mai, nella storia. Ci sono scontri che sono ormai diventati infiniti, vedi Israele e Palestina, ci sono nazioni che non sono mai riuscite ad essere libere da tiranni violenti, ci sono luoghi del mondo, sempre più numerosi, distrutti dall'ignoranza e dalla crudeltà di pochi.

La strage del #CharlieHebdo mi ha scossa moltissimo, ma questo vuol dire che il potere delle loro matite è stato e sarà sempre più forte di ogni sopruso. Il potere dell'informazione contro la debolezza della violenza. E qui non c'è storia.
Immagine
0 Comments

Pino Daniele: muore un grande

5/1/2015

0 Comments

 
Immagine
Ho provato a ritwittare tutti i tweet di gente famosa, di chi lo ha conosciuto, di chi lo amava per come era. L'ho fatto ma non è bastato. Perché tutte le parole delle sue canzoni continuano a rimbombarmi nella testa. Sono andata a scavare le maglie dei concerti, di quando urlavamo a squarciagola in mezzo a migliaia di persone, di quando, ancora adolescente, mi cullavo tra le sue musiche: mi divertiva, mi faceva piangere. E ho riguardato i CD, quelli che ho consumato, che ho portato con me in giro per il mondo perché Pino era l'unico legame che sentivo di avere con la mia terra. Oggi per me è davvero un giorno triste. 
Non lo conoscevo, ma mi sento come se avessi perso un amico, un parente, un fratello maggiore. Mi vengono in mente la gioia che ho provato al mio primo concerto, la gioia di vederlo lì a cantare sul palco, quando era da poco morto Massimo Troisi. Ricordo il San Paolo gremito, l'emozione di essere da sola lì con le amiche del cuore, la libertà di cantare a più non posso l'essere napoletano, nel migliore senso possibile. Ricordo il concerto Pino, Jovanotti, Eros, i loro stili e le loro canzoni unite e mescolate in un fantastico spettacolo che resterà indimenticabile nella storia della musica leggera italiana. 
"E te sient' quann' scinn' e' scale...'e corza senza guarda'...e te veco tutt' e' juorne' ca' rirenn' vai a fatica'...ma ppo' nun rire cchiù..." La vorrei sentire tutti i giorni, ogni momento, ogni ora. Amo tutte le sue parole, le immagini che evocano le sue canzoni, amo i ricordi che mi ha lasciato. 
Ogni zona di Napoli per me è legata a lui. "Da San Martino vedi tutta quanta la città..." "Per portarti a Margellina la domenica mattina...oh yeah..."
Non so, non ci credo ancora, mi manca, mi mancherà vederlo e ascoltarlo perché in fondo lui era parte della mia storia, a lui ho legato il mio primo grande amore, i miei viaggi, le mie amicizie, la mia famiglia. Ma in fondo porteremo tutti dentro di noi un pezzetto del nostro Pino. Un pezzetto un po' folle, ma anche romantico e gioioso.
Ciao, Pino.

Je' so' pazzo...nun' ce scassat' 'o cazz'. E basta così.

#pinodaniele #napoli
0 Comments

Social Media e Digital Marketing: un Master per fare la differenza

8/12/2014

0 Comments

 
Quando le cose accadono al'improvviso, ho sempre bisogno di tempo per digerirle, assimilarle, capirne davvero gli effetti. E così è stato anche per il  Master in Social Media e Digital Marketing organizzato da @Eurogiovani Europa Cube Innovation Business School.

Ho partecipato all'edizione di Roma, dal 1 al 5 dicembre 2014 (5 giorni in aula, e project work finale a scelta), durante cui si sono succeduti in "cattedra" ottimi docenti e professionisti del settore.
Abbiamo iniziato la prima giornata, e proseguito la seconda, con Gianpaolo Lorusso, considerato la Bibbia vivente, in Italia, di AdWords! Grazie a lui abbiamo viaggiato nel mondo del SEO e del web marketing, in bilico tra numeri, percentuali, tabelle, keywords, inserzioni. Dettagli tecnici, a volte troppo, non supportati da una base solida di preparazione (molti di noi non ne sapevano assolutamente nulla). Destreggiarsi tra tutte queste specifiche è stato arduo, ma le lezioni sono state condotte con assoluta professionalità e competenza e, in fin dei conti, un titolo di Master deve stimolare anche ad andare un po' oltre i propri limiti. 
Il terzo giorno, mercoledì 3 dicembre, abbiamo assistito alla lezione che ritengo sia stata la più stimolante in assoluto: quella di Dino Amenduni sulla comunicazione politica. E tra video esilaranti, trucchi svelati e consigli tecnici, abbiamo trascorso una mezza giornata piacevolissima, cercando di imparare a mettere in piedi campagne politiche dal nulla, utilizzando i social media, e spesso a costo zero. Nel pomeriggio abbiamo incontrato Gioia Pistola, responsabile marketing di Atooma, una app che ha vinto numerosi premi di settore. A prescindere dalla tipologia di attività e dal settore, l'incontro è stato utile soprattutto per ricordarci di CREDERE NEI NOSTRI SOGNI e NON METTERE LIMITI ALLE NOSTRE POSSIBILITA'.
Gli ultimi due giorni sono trascorsi in compagnia di Valentina Alemanno, giovanissima (almeno per i canoni italiani!) e simpatica community manager di Ubisoft, esperta di social media, con cui abbiamo imparato a gestire campagne su Facebook, dallo stanziamento del budget fino alla pubblicazione degli ads online. 

In generale, l'operazione di Europa Cube è stata vincente. Per molti di noi è stata un'ottima occasione per conoscere aspetti del nostro lavoro che spesso nessuno ci spiega. Oltretutto il mondo del web e dei social media è talmente veloce ed in evoluzione che bisognerebbe partecipare a corsi d'aggiornamento ogni mese! La mia valutazione è quindi positiva, anche se devo  mettere in luce alcuni lati negativi: dare per scontato che avessimo le basi tecniche per affrontare dettagli troppo tecnici, come le campagne su AdWords e le tabelle di Google Analytics; dare troppo poco spazio alle esercitazioni in aula; non uniformare il livello di competenza degli allievi (alcuni non sapevano neanche cosa fossero Instagram o Pinterest...); non aver potuto lavorare in aula su PC, affrontando simulazioni di campagne online, assistiti dai docenti.

A parte questi aspetti, considero comunque POSITIVA tutta questa esperienza romana, che mi ha fatto conoscere belle persone e mi ha dato la possibilità di ripartire con più energia di prima!
E adesso...al lavoro per il project work! ;-)

#mastersocial #smm
0 Comments

la frase shock, con foto shock e video shock

6/11/2014

0 Comments

 
Non è cosa da poco, il marketing. Ormai pervade le nostre giornate, ci condiziona in ogni movimento e scelta della nostra vita. Se cerchiamo di starne lontani, alla fine ci accorgiamo che ci ha avvolto tra le sue spire senza farcene accorgere: un po' come il serpente Kaa fa con Mowgli, ipnotizzandolo. Bisognerebbe avere a disposizione una Bagheera portatile e personale da mettere in borsa, anche quando siamo al supermercato, per darci un buffetto in faccia e risvegliarci dall'ipnosi del marketing.

Da utente lo si guarda con circospezione, ma da "addetto ai lavori" lo si comincia a odiare. Sì, perché è difficile lavorare nel mondo della comunicazione, oggi, se hai un po' di sentimenti sani e puri, se ti hanno insegnato la grammatica a scuola (e pure la punteggiatura), se non ami vincere per forza pur restando sempre a galla, se non sei il solito furbetto, se non vuoi fregare nessuno.
E' difficile perché tu vuoi continuare a scrivere bene, a consultare il dizionario Treccani dei sinonimi e dei contrari, a scegliere con cura la posizione delle virgole, per poi renderti conto che ormai, sui social network, così come sul web in generale, girano testi scritti malissimo, eppure cliccatissimi, letti da migliaia di persone, che diventano "virali". Girano video indecenti, alla portata di persone di tutte le età (anche dei più piccoli, purtroppo), riprese amatoriali o ben studiate dalle aziende, per distogliere l'attenzione dai fatti seri delle società e dei Paesi, e passare la propria giornata davanti a uno schermo piatto. E infatti sono quelli i prodotti vincenti, quelli che contano migliaia di visite, non gli articoli di una certa rilevanza, che a stento raggiungono i 100 lettori.

Eppure siamo tutti vittime di algoritmi, di numeri, cifre, calcolatori. Se mentre stiamo cazzeggiando su Facebook ci capita di ritrovarci la pubblicità di un paio di scarpe che avevamo visto su Zalando il giorno prima, e se subito sotto ritroviamo l'inserzione di un giocattolo che avevamo appena trovato su Amazon, e poco più su leggiamo un annuncio di lavoro che avevamo consultato qualche ora prima...bé, a tutto questo non si può non reagire. Perché è odioso l'uso strumentale di questi mezzi per creare attorno a ognuno di noi un mondo fasullo, basato sui propri interessi (anche se passeggeri), ma in realtà poggiato sul nulla e finalizzato esclusivamente al consumo e al "non-pensiero". 
Siamo stati rinchiusi in tante piccole scatolette di latta, da cui sarà difficile uscire, mano mano che si andrà avanti. E le nostre vite sono ormai comandate a distanza tramite i devices che portiamo sempre con noi, ma che non siamo noi a manovrare. E d'altronde, se ci giriamo intorno, ognuno di noi è concentrato sul suo smartphone o sul proprio tablet, a leggere, scrivere, rispondere, messaggiare, o semplicemente a guardare foto e video di altri. E sembra quasi che guardarsi in faccia sia diventato innaturale.

Odio soprattutto i "giornalisti" improvvisati sui siti di "news" autogestite, che ormai sono purtroppo diventati il riferimento della maggior parte di utenti del web (e i grandi giornali di una volta, oggi vi si sono anche adeguati, in quanto a bassezza dei contenuti e scorrettezza del linguaggio) : odio quando usano i pronomi sbagliati, quando non sanno trovare la giusta collocazione alle congiunzioni, quando manca del tutto un senso alla frase che scrivono con tanta ansia (e che tu leggi, cercando di placare i conati di vomito).

Odio quando, per invogliarti a leggere la penosa pagina del sito per cui lavorano (ovviamente, veicolando gli utenti verso quella pagina portano soldi alle società = più lettori, più investitori interessati a pagare per le pubblicità = più guadagno per i siti), scrivono frasi ormai diventate standard (e anche molto fastidiose) del tipo: 

  • "Ecco cosa è successo a Pinco Pallino mentre faceva ...", 
  • "I due fanno sesso ed ecco che cosa è successo: FOTO SHOCK", 
  • "La prof molesta l'alunno e gli invia QUESTO video", 
  • "Queste le dichiarazioni shock di Tizio e Caio", 
  • "Ecco cosa ha dichiarato Sabrina Misseri in carcere: frasi SHOCK"


...e così via. Tutto è shockante, tutto è sorpresa, tutto è incredibile, tutto è assolutamente disgustoso, illeggibile e noioso. Mi viene da vomitare a leggere queste cose. Così come mi viene il vomito se vedo i video virali che girano in continuazione online, dagli effetti di Gomorra ai talenti in TV, dalle scene di violenza pura di bulli e bulle verso vittime innocenti, a incidenti di persone che non sono più su questa terra e che però sono state filmate nel loro ultimo respiro. 

Ed è ancora più odioso quando ti propongono articoletti di cronaca nera, spesso relativi a maltrattamenti indicibili su bambini o donne, notizie prese un po' in giro nel web, e poi, come articoli correlati, proprio a un centimentro da quello che stavi leggendo e che ti aveva traumatizzato per la crudezza dei fatti, ci trovi gli amanti focosi, Belen che fa shopping, la Pascale che difende il Calippo o Barbara d'Urso che litiga con Platinette. 

MA DICO IO...QUESTO NON E' SHOCKANTE?

Certo, si potrebbe pensare: "Non guardare queste cose, non stare sui social, non perdere tempo". Ma io con i social ci lavoro, con la comunicazione ci campo, con le parole cerco di costruirmi un mestiere che mi piace. Ma quello che mi piace di più è accarezzarle, le parole, dare loro agio di esprimersi al meglio, lasciare tra loro i giusti spazi e far sì che possano prendere ossigeno. Non riesco ancora a costringermi a inscatolarle in due righe prestabilite, buttarle lì nel calderone dei dieci post giornalieri e attaccarle a qualche immagine o video che possa far perdere del tempo agli altri. Non mi piace violentare le parole cercando i connubi perfetti che possano far guadagnare qualcuno ed essere ricercati facilmente su Google, non mi piace contare ogni quante parole devo inserire la keyword di turno. 

Quando tutto questo ha avuto un inizio, quando sono nati i blog e i siti di informazione, quando ancora si poteva scrivere bene, il mondo girava intorno ad altro, la stampa aveva un senso, e la TV era lo sfogo delle masse. Oggi tutto questo sembra solo un ricordo lontano. Mi viene quasi da rimpiangere le telenovele che vedevano le nonne negli anni '80. Ma questa è un'altra storia.


-- V.


0 Comments

accoglienza e ospitalità: riflessioni di una blogger

5/10/2014

0 Comments

 
Immagine
"L'ospitalità è l'atto di accogliere nella propria casa, città, paese una persona che normalmente non vi vive." (Wikipedia)

Hospitality is the relationship between the guest and the host, or the act or practice of being hospitable. This includes the reception and entertainment of guests, visitors, or strangers. [...] it still involves showing respect for one's guests, providing for their needs, and treating them as equals. [...] Hospitality may also refer to good caring. By metonymy the Latin word 'Hospital' means a guest-chamber, guest's lodging, an inn. (Wikipedia)

**
Non ci avevo mai pensato. Eppure sono anni che bazzico in questo mondo, in un modo o nell'altro. Oggi riflettevo sul fatto che l'hospitality (l'accoglienza) è proprio nel mio DNA: mi viene davvero bene accogliere gli ospiti, organizzare una festa, un evento, curarne i dettagli, porre attenzione alle esigenze di chi è ospite temporaneo. Ed è per questo che mi sono dedicata al turismo, ho creato, visto nascere (e morire, purtroppo) NapoliFocus quasi 15 anni fa, ho studiato il fenomeno dei B&B quando ancora in Campania (e anche in Italia) se ne contavano pochissimi.

Il TUrismo nasce da queste basi, dall'idea di ospitare temporaneamente visitatori e creare attorno a loro una serie di servizi (coordinati) per renderne piacevole la permanenza. I B&B ad esempio nacquero da questo concetto dell'accoglienza tra le verdi colline irlandesi. 
E invece, di tutto questo, in Italia non è rimasto nulla, a parte le pecore irlandesi che pascolano in un verde pezzettino di terra...e questo oggi pare sia ancora il parametro con cui si misura la capacità di accoglienza di un territorio, se proprio vogliamo accennare alle statistiche del turismo attuali.

Ma, lasciando da parte i numeri, si può riflettere su quanto poco sia ospitale l'Italia per i visitatori: musei chiusi nei giorni di maggior affluenza, siti archeologici che cadono a pezzi, collegamenti stradali interrotti, trasporti in continuo ritardo, segnalazioni pessime. E questo solo per iniziare. Non contando poi i costi eccessivi richiesti da strutture ricettive ed extra-ricettive (bar e ristoranti in primis), la pessima organizzazione di servizi pubblici in generale (compresi gli uffici di informazioni), la bassa qualità del servizio spesso offerta.

Insomma, se qualcuno entra in casa mia, a me piace offrire il massimo dell'accoglienza, mi piace usare il servizio di stoviglie nuovo, far assaggiare i miei piatti speciali, preparare il dolce migliore che so fare e non far mancare il caffé a fine pasto. Mentre per il visitatore che entra in Italia si prospetta un piatto di pasta fredda, posate di plastica bianca e servizio fai-da-te al costo di un ristorante 3 stelle Michelin.

La verità? L'accoglienza all'estero è molto migliore della nostra (tralasciando una regione come il  Trentino e forse un altro paio), vedi visi sorridenti che ti accolgono anche a notte fonda, gentilezza che ti pervade al solo ingresso in un negozio, tutto è organizzato al meglio, e si riceve un servizio adeguato a ciò che paghi, mentre il problem solving è alla portata di tutti, dal direttore dell'hotel all'ultimo dei lavapiatti.

Qui non c'è più cultura, è un paese che sta morendo. Fuori da qui la cultura pullula in ogni dove e dovunque si respira aria nuova.

I visitatori, turisti, escursionisti o come altro vogliano chiamarli, continueranno a venire qui perché, in fin dei conti, l'Italia è stata baciata dalla fortuna ed è zeppa di meraviglie da visitare. Ma quanto durerà tutto questo? Spagna, Grecia, Montenegro, Croazia hanno saputo fare molto meglio attirando i flussi turistici prima diretti verso l'Italia. E sapete che ne penso? Ben ci sta.
0 Comments

ideas for A PUBLISHING HOUSE

10/6/2014

0 Comments

 

GRAPHIC DESIGNS


PRODUCTS | PAPERS 

0 Comments
<<Previous
    Viviana Hutter

    i love blogging

    @MammaVivi

    Viviana Hutter
    send an email

    Archives

    July 2016
    May 2015
    February 2015
    January 2015
    December 2014
    November 2014
    October 2014
    June 2014
    May 2014
    April 2014
    March 2014
    February 2014
    January 2014
    December 2013
    November 2013
    October 2013
    June 2013
    April 2013
    March 2013
    February 2013
    January 2013
    December 2012
    November 2012
    October 2012
    September 2012
    July 2012
    June 2012
    May 2012

    Categories

    All
    Copywriting
    Grafica
    Kids
    Logo
    News
    Turismo
    Web


    translate!


    Follow me on

    View my profile on LinkedIn

    RSS Feed

    Follow this blog

    HTML weather
    YoWindow.com yr.no

    Cheap Flights from Italy

Powered by Create your own unique website with customizable templates.
Photos used under Creative Commons from Franco Folini, Andrew Stawarz, Steve.M~, Carlo Mirante, Vater_fotografo, Michela Simoncini, mat's eye, Kurverwaltung Meran|o Azienda di Soggiorno, mondora, Andrew Stawarz, potamos.photography, Alex Scarcella :: http://www.ccworld.it/, Pictures by Ann, Lummmy, trevis_lu, Valentina Media, MissTurner, quapan, Michela Simoncini, WTL photos, 1wan, seanmcgrath, Cherry Pi
  • HOME
  • ABOUT ME
    • GOOGLE AND ME
    • PROJECTS
  • EDUCATION
    • LA SCUOLA CREATIVA
    • CORSI E LAB >
      • CORSO DI SCRITTURA CREATIVA ONLINE
  • BOOKS
  • CONTACTS
  • NEWS
  • DOWNLOAD