E' strano sentir parlare tanto di calcio nel nostro paese, vero? Proprio una bella novità. Si sa, qui ci interessiamo più alle cose serie. A noi italiani interessa solo e soltanto il bene della nostra nazione, lo sviluppo dei territori, il benessere generale di tutti gli italiani. Ci interessa fare rete, garantire un lavoro a tutti, puntare sul Turismo, sulla Cultura e sulla nostra Storia millenaria.
E certo non ci facciamo trascinare da ricchi e potenti imbonitori che, vestiti in completo blu con cravatta di Marinella, scendono dalle scalinate di questo grande palazzone in mezzo a sbuffi di fumo tricolore, per iniziare il loro show e promettere di prendere la Luna (e anche la Nicole, la Francesca, la Barbara, la Ruby). No! Noi italiani non siamo così! Tanto è vero che tutti quelli che inavvertitamente si sono ritrovati all'estero alla ricerca di altro, sono corsi indietro, affollando gli aeroporti di tutto il mondo, e chiedendo in ginocchio a Claudio "ex Ministro" Scajola (che non si è ancora reso conto del suo arresto e si crede ancora ministro in carica, garantendo a Genny a' Carogna, da dietro le sbarre del Regina Coeli, l'annullamento del suo DASPO) di riprenderli in patria. E così tutte le menti migliori, i lavoratori più esperti e gli imprenditori più saggi e capaci si sono catapultati in Italia per aiutare la ricostruzione. Sono tutti qui, pronti per iniziare a lavorare, confortati dalla facilità e dalla brevità della nostra burocrazia, dalle basse tassazioni e dalla gestione della res publica così esperta e capace. Ed esperto e capace chiacchierone si è dimostrato il signor nessuno, Matteo "Mr Bean" Renzi, che gongola a squarciagola nei corridoi di Palazzo Chigi, quando, di notte, col berrettino da rapper in testa, le ginocchiere e il lecca lecca, corre sul suo monopattino a 4 ruote. Sì, qui in Italia si sta bene, lo sa il giornalista tedesco che ha confessato di venire qui per il nostro gelato. Non la pizza o il risotto, non i cavatelli né il pesto, non la sfogliatella né il cannolo. No. Il gelato effettivamente è il prodotto nazionale su cui dobbiamo puntare per la nostra promozione all'estero. Magari esportandolo in Groenlandia, mettendo su un business di tutto rispetto. Mica pizza e fichi, insomma. Mica parliamo di una holding stramiliardaria che conta televisioni, giornali, radio, libri, shopping, politica, e tra un pò anche ossigeno imbottigliato. Non sono questi i nostri interessi. No no no. Noi lavoriamo tutti per uno stesso scopo: vivere bene, far vivere bene gli altri e determinare il successo di questa nazione. E lo sa anche quel signore capellone che urla e strepita su cui tutti hanno puntato i riflettori. Lui lo sa bene che facendo così aiuta noi e aiuta tutti. Si si si. Un faro che guida, una luce dopo il tunnel, una quiete dopo la tempesta. Che bravo a urlare così tanto, che neanche Pavarotti riusciva così bene. Tant'è che a breve vincerà l'edizione dell'Eurofestival travestito da Emma Marrone in mutande gialle e treccia vichinga. Ed è così bravo Mr G l'urlatore e ha fatto così tanto bene il suo lavoro di promotore, che anche i più scettici si sono convinti che Mr B sia ancora e per sempre l'uomo giusto, così stanno già cercando un modo per insegnare a Dudù a parlare come lui, per quando il vecchio non ci sarà più. E la sua bella, fine e colta badante, dai mercatini del pesce di Fuorigrotta, gira vestita di bianco per la metropoli partenopea, come solo Audrey Hepburn o Jackie Kennedy sapevano fare. Stessa classe e stessi gusti. Sì, e si fa fotografare al favoloso Teatro San Carlo, dove assiste al coro di voci bianche in cui c'è anche la sua piccola cuginetta che rivedremo tra 4 o 5 anni a presentare il prossimo programma su Mediaset. Che bello, che meraviglia, che paese civile e lungimirante. Sì, io amo questo paese, dove un tatuato pregiudicato seda le folle e il vecchio trapiantato nano diventa Dio, dove una donnina con le labbra rifatte diventa l'idolo delle masse e centinaia di condannati cercano fortuna all'estero twittando foto in costume dalle spiagge di Miami. Bye bye, Italia. Sei sempre nel mio cuore, ti seguirò sempre e ti amerò in segreto. E ti penserò ogni volta che mangerò un gelato. Il Calippo, magari.
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Non amo troppo essere rinchiusa in definizioni, etichette, gruppi. Voglio farne parte, ma essere lucida abbastanza da poterne rimanere fuori per capirne i meccanismi, criticarne i difetti, apprezzarne i vantaggi. E non amo le persone che fanno qualcosa per un tornaconto personale, per ottenere una qualsiasi cosa in cambio di un servizio. Eppure tutto questo è svanito partecipando in prima linea al matrimonio-baratto di Maddalena e Vincenzo, il 1 maggio a Napoli, nel bellissimo Palazzo Venezia. Eravamo io e Carmine, correvamo come due schegge tra i tavolini da addobbare e le composizioni da creare, tra piantine di broccoli, fiorellini di carote, pappagalli di patate. Mentre le bomboniere che avevo creato e confezionato erano già in bella mostra tra tutti gli invitati/partecipanti al baratto. Sì, perché di un baratto vero e proprio si è trattato. In tempi di crisi il baratto è la soluzione, secondo me. Tutto inzia su #Facebook quando Sergio Colella e sua moglie Rosanna mettono su un gruppo di solidarietà, SOS AMICI...AIUTIAMOCI TRA NOI, che ad oggi conta circa 24mila iscritti. Qui si offrono servizi, si baratta, si stringono amicizie, si chiede aiuto. A questo gruppo è iscritta Maddalena Montano, tappezziera, che deve organizzare il suo matrimonio a Napoli. Senza avere le possibilità economiche, è difficile mantenersi su cifre basse: un matrimonio qui costa tanto, troppo. Anche se si vuole solo festeggiare con pochi parenti, appena si pronuncia la parola "matrimonio", il ristorante o il locale di turno ti spara cifre inaccettabili che sarebbero quattro volte minori se si trattasse di una "festa per il compleanno di mio nonno". Insomma, ne approfittano, questo è sicuro. Maddalena allora lancia l'appello sul gruppo FB: "Baratto i servizi per il mio matrimonio e io sono tappezziera, cosa vi serve?" Ed ecco che in tantissimi subito rispondono, tra cui io. Offro #bomboniere in ceramica e decorazioni di frutta e verdura per la sala e il buffet, in cambio di una fodera per divano e poltrona. Vengo accolta nella famiglia del matrimonio-baratto a braccia aperte. Tutto va avanti velocissimamente, in poco meno di un mese si compie il miracolo! E ieri il grande evento, a cui (non me ne voglia, ma non so perché) c'era anche l'attore Alan De Luca, che ha brindato con gli sposi e con noi del gruppo SOS. A lavorare per allestire le sale e il buffet c'erano donne e uomini che hanno offerto i loro servizi in cambio di fodere e tende, ma anche in cambio di nulla, solo di un "grazie" e di un sorriso. La più speciale sicuramente è Susanna Montesano, wedding planner/officiante e sorella acquisita di Maddalena. Lo spirito di ieri era strano: sembrava di stare tra compagni di vecchia data, anche se ti giravi e non sapevi con chi stessi parlando. Su FB ci eravamo parlati, ma da vicino, preparati per la festa, eravamo tutti diversi ed è stato bellissimo abbracciarsi. Catering, addobbi, bomboniere, fotografie, vestiti, anelli: tutto barattato, tutto offerto comunque con il cuore. Non voglio dire, come stato detto e scritto, che solo qui a Napoli possono succedere cose del genere, sono certa che sarebbe possibile in qualsiasi luogo del mondo, ma è stato bello respirare un'aria che da tempo non c'è più ed è stato un onore far parte di questa grande festa Made in Naples. Le nostre creazioni per il matrimonio-baratto I baratti e le donazioni per il matrimonio di Magda:
Avrò sicuramente dimenticato qualcuno e me ne scuso, ma tanto so che non finirà qui perché una cosa così non può finire all'improvviso...e quindi dico: TO BE CONTNUED! web content editor cerca lavoro... |
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