Giocattoli non trovati, condivisioni indesiderate di oggetti insignificanti, sostegno per affrontare il buio di una stanza, la richiesta di una merenda, un bagnetto, un bicchiere d'acqua, un calzino perso, un pannolino da cambiare: ecco i richiami disperati che mi riempiono le giornate. Senza pensare a colazioni, pranzi, cene, scuola, pulizie, spesa, animali. Insomma, ordinaria routine di una mamma, in una casa piena di esseri viventi.
In quest'incastro di impegni casalinghi, si inseriscono, a tratti, a volte di notte, gli impegni lavorativi. Sì, perché la vita di una mamma freelance è soprattutto questo: non mettere nessuno da parte, pensare a tutti, a tutto, a te stessa mai. Iniziare le giornate pensando alla scuola di tuo figlio, alla sua colazione, alla sua merendina, poi tornare a casa e pensare alla colazione del più piccolo, alla sua merendina, al suo desiderio di uscire fuori. E così corri, su e giù, cerchi di rilassarti, fai un colloquio telefonico in un'altra lingua mentre porti il cane a fare i bisogni, hai una telefonata di lavoro mentre ti ritrovi in mezzo ad un combattimento ninja, cerchi di creare qualcosa di buono mentre lavi i piatti o butti la pasta nell'acqua che bolle. E comunque, anche se ci metti tutta te stessa, anche se cerchi di non far mancare a nessuno il tuo amore, la tua attenzione, le tue cure, se ti impegni a lavorare il doppio perché vuoi dimostrare di farcela sempre, nonostante tutto sbagli sempre in qualcosa, sei manchevole, sei troppo nervosa, troppo dura o troppo accondiscendente, hai cucinato troppo salato, hai messo poco olio o troppo basilico, il testo che hai scritto va rifatto, non ci hai messo la giusta attenzione, hai scelto l'argomento sbagliato. Io non so se tutte le mamme freelance abbiano la stessa vita, ma sono pronta a sottoscrivere una petizione per riuscire ad inventare qualcosa che ci renda la vita più gestibile! In tutto questo ci metti 6 anni di maledetta cassa integrazione, penuria di pecunia e abbondanza di munnezza come metti piede fuori casa e il gioco è fatto: puoi davvero dichiararti esaurita a tempo pieno. Alla faccia di chi dice che calpestare cacca di cani porta fortuna! Potrei scegliere un paio di scarpe vecchie e passeggiare qui intorno senza fare caso a dove metto i piedi: porterei a casa un sacco di fortuna maleodorante! Ecco, a volte mi verrebbe voglia di fare come Black Mamba in Kill Bill e non avere paura di vendicarmi del passato, o anche del presente, di tirare giù dalle poltrone importanti quelli che ci sono per darli in pasto ai mostri e cercare di rimettere le cose a posto. Ci potrei inserire anche una statuetta dell'Oscar come miglior film, il mio ovviamente, da vincere al primo colpo. Ecco, una magica notte degli Academy Awards potrebbe valere la pena. E non ringrazierei certo Maradona, ma la mia famiglia e tutti i miei colleghi lì presenti. Ovvio, no? Meryl, Brad, Sandra, Leonardo, Cate, Robert: questo Oscar è anche per voi. Bè, alla fine dicono tutti che la ruota (della fortuna) gira. Spero solo che il mio giro arrivi quando potrò ancora godermelo davvero. Girala-la-la-la.
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